Dal punto di vista della pandemia l'obiettivo principale è l'impegno del G20 a raggiungere il target del 70% della popolazione vaccinata nel mondo. A chiarire gli impegni, poco prima di partire alla volta di Roma per la riunione dei leader delle grandi economie del mondo, è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "L'Ue - ci ha tenuto a sottolineare - ha mantenuto la sua promessa: almeno una dose su due di quelle prodotte in Europa sono e saranno esportate nel mondo. E il prossimo anno ci aspettiamo più di 3,5 miliardi di dosi di vaccini prodotte in Ue, la cui maggioranza sarà esportata".

Uno degli obiettivi di Bruxelles e del G20 "è il vaccinare mondo", ha spiegato la tedesca, insistendo anche sulla necessità di facilitare e ampliare la capacità dei Paesi in via di sviluppo. "Abbiamo speso più di un miliardo in Africa per questo - ha proseguito -. Vogliamo portare la tecnologia Rna al continente africano. Con Senegal, Ruanda e Sudafrica abbiamo fatto buoni progressi. Ora ci impegneremo nella cooperazione con Ghana, Egitto, Marocco, Kenya. Sosteniamo in pieno l'obiettivo dei Paesi africani, che è quello di diventare più indipendenti nella produzione dei vaccini arrivando alla produzione del 60% nel 2024, mentre ora è solo l'1%".

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Nel frattempo, in Europa prosegue la campagna vaccinale con sempre più persone che hanno ricevuto la seconda dose. Gli ultimi dati, aggiornati al 27 ottobre, vedono il Portogallo in testa con l'86% della popolazione che ha completato il ciclo. Seguono la Spagna (76%), l'Italia (74%) e la Francia (67%). Molto indietro invece la Bulgaria (31%) e la Romania (21%). La situazione contagi in Europa è critica proprio nell'est Europa: l'intera Slovenia, la Croazia, la Romania e la Bulgaria, insieme a regioni di Grecia settentrionale, parti di Austria, Slovacchia e Polonia e i Paesi baltici sono stati categorizzati in rosso scuro nella nuova mappa aggiornata oggi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Le regioni Ue sono classificate in rosso scuro, il livello di rischio più elevato, se il tasso di notifica cumulativo di casi Covid negli ultimi 14 giorni è pari o superiore a 500. In Slovenia, altre 2.631 persone sono risultate positive al coronavirus mercoledì, con un aumento di oltre il 40% rispetto alla settimana precedente, con dieci nuovi decessi in 24 ore, ha riportato oggi l'agenzia di stampa slovena Sta. Nella vicina Croazia, le autorità hanno registrato altre 4.154 nuove infezioni e 26 decessi, ha informato sempre oggi l'agenzia di stampa croata Hina.

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