Roma - Il lavoro resta un obiettivo difficile da raggiungere in Italia per i giovani ma se si è anche donne e meridionali diventa un miraggio. La conferma arriva dalle tabelle Eurostat sull'occupazione nelle regioni europee riferite al 2017, secondo le quali le ultime quattro regioni in Ue per tasso di occupazione femminile sono nel Sud d'Italia.

Il primato negativo spetta alla Sicilia con appena il 29,2% delle donne tra i 15 e i 64 anni che risulta occupata a fronte del 62,4% medio in Europa. Tra il 2016 e il 2017 l'occupazione delle donne è aumentata nel nostro Paese ma meno rapidamente di quanto è accaduto in media in Europa. La Sicilia ha il tasso più basso di donne al lavoro ma viene seguita a breve dalla Campania (29,4%), la Calabria (30,2%) e la Puglia (32%) mentre solo quinta è la Mayotte (32,5%), regione d'oltremare francese.

E' particolarmente difficile la situazione delle giovani tra i 25 e i 34 anni, età nella quale dovrebbe essere terminato il percorso di istruzione e iniziato quello lavorativo. Mentre in Europa lavora il 70,5% delle donne in questa fascia di età, in Italia la media si ferma al 52,7% e solo grazie alla buona performance delle regioni del Nord. Al Sud, infatti, la percentuale si ferma al 34,2% (36% le Isole) con la Calabria e la Sicilia che non arrivano al 30%. In queste regioni quindi lavorano meno di tre giovani donne su 10. Tra i 15 e i 24 anni in Calabria lavorano 4,6% donne su 100.

Se si guarda al complesso dell'occupazione (maschile e femminile e alla fascia tra i 15 e i 65 anni) la ragione europea con l'occupazione più bassa è la Mayotte (39,2%), seguita però dalla Sicilia (40,6%), la Calabria (40,8%) e la Campania (42%) mentre la quinta è la Guyane, altra regione d'oltremare francese. Se, infatti, l'Italia risulta il penultimo paese in Europa per occupazione totale (58% a fronte del 67,6% medio Ue) dopo la Grecia, il nostro Paese mostra squilibri consistenti sia tra i territori, con le regioni del Nord a livelli medi europei mentre quelle del Sud restano molto lontane, sia di genere. Se per gli uomini la distanza dalla media europea è di 5,8 punti (il 67,1% di uomini occupati tra i 15 e i 64 anni in Italia contro il 72,9% medio Ue) per le donne italiane la distanza è di 13,5 punti (48,9% a fronte del 62,4%). Guardando alle regioni le aree in Europa con l'occupazione femminile più alta sono in Germania (76,1% medio nel Brandenburgo) e in Finlandia (80,4% nell'Aland) ma senza arrivare così lontano anche Bolzano registra per l'occupazione femminile un 65,9%, dato superiore alla media Ue. L'occupazione femminile è cresciuta negli ultimi in Italia (+2,4 punti tra il 2013 e il 2017) ma molto meno rapidamente che nella media europea (+3,4 punti, dal 58,7% al 62,4% nello stesso lasso di tempo) e con il Sud che continua ad arrancare. Nel Mezzogiorno l'occupazione femminile dal 2013 al 2017 è passata dal 30,7% al 32,3 medio con una crescita di appena 1,6 punti. Se si guarda solo all'ultimo anno l'occupazione delle donne è cresciuta di 0,8 punti in media in Italia, di 0,6 punti nella media delle regioni del Sud e di 0,9 punti in Sicilia mentre in Europa è avanzata di 1,1 punti.

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