BRUXELLES - Dal "vento in poppa" all' "onore" dell'Europa salvato dall'Italia. Ecco le parole chiave del discorso sullo stato dell'Unione tenuto dal presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, davanti al Parlamento Ue riunito in seduta plenaria a Strasburgo mercoledì 13 settembre. Tra i punti presentati da Junker, anche un nuovo disegno delle istituzioni europee, a partire dal dopo Brexit, con un presidente unico e un ministro delle finanze, oltre a un ripensamento globale della struttura della Ue.

  •  VENTO IN POPPA - "Sono trascorsi dieci anni da quando è esplosa la crisi e l'economia europea si sta finalmente riprendendo. Così come la nostra fiducia".
  • ONORE - "Non possono parlare di migrazione senza pagare tributo all'Italia per la sua generosità. Nel Mediterraneo l'Italia ha salvato l'onore dell'Europa".
  • RIPRESA - "Siamo al quinto anno di crescita economica".
  • MINISTRO FINANZE EUROZONA - L'euro "è più resistente agli choc di qualche anno fa", ma l'Esm deve "gradualmente diventare un fondo monetario europeo" e "abbiamo bisogno di un ministro europeo dell'Economia e delle Finanze".
  • PRESIDENTE UNICO - "Più democrazia significa più efficienza. L'Europa funzionerebbe meglio se fondessimo in uno i presidenti di Commissione e Consiglio" perché "l'Ue sarebbe più facile da capire se ci fosse un solo capitano a guidare la nave".
  • COMMERCIO LIBERO MA CONTROLLO INVESTIMENTI - "Partner di tutto il mondo cominciano a mettersi in fila alle nostre porte per concludere con noi accordi commerciali" ma "il nostro sostegno al libero scambio è tutt'altro che ingenuo" quindi "l'Europa deve sempre difendere i suoi interessi strategici: per questo proponiamo un nuovo quadro per il controllo degli investimenti".
  • CYBERSICUREZZA - "Per la stabilità delle democrazie e delle economie i cyberattacchi possono essere più pericolosi delle armi e dei carri armati".
  • DUE POLMONI - "L'Europa si estende da Vigo a Varna, dalla Spagna alla Bulgaria. Da oriente a occidente l'Europa deve respirare con i due polmoni. Altrimenti il nostro continente rischierà di soffocare".
  • TURCHIA - "Da qualche tempo la Turchia si sta allontanando a grandi passi dall'Unione europea" ed il mancato rispetto dello stato di diritto "esclude l'adesione della Turchia all'Ue nel prossimo futuro".
  • BREXIT - La Brexit è un "momento triste e tragico", "noi lo rimpiangeremo sempre e voi (britannici) lo rimpiangerete presto".

Le reazioni dei prinicipali leader del Parlamento europeo non si sono fatte attendere.

A partire dal presidente, Antonio Tajani: "Condivido la necessità di un'Europa più democratica e più di una cosa nel suo discorso perché ha recepito le posizioni del Parlamento", ha detto, ringraziando Jean-Claude Juncker al termine del suo discorso in aula. "Contiamo sul sostegno della Commissione - ha aggiunto - per lanciare iniziative nei settori di più grande importanza".

Gianni Pittella, capogruppo dei Socialisti & Democratici, ha evidenziato: "Non vogliamo un ministro gendarme ma che sia per la crescita e il lavoro", riferendosi alla proposta di un ministro delle finanze europeo lanciata da Juncker. Pittella ha anche ringraziato il presidente della Commissione Ue per il riferimento al ruolo dell'Italia sui migranti, "ma bisogna fare di più - ha detto -, non voteremo nessuna revisione del meccanismo di Dublino senza l'eliminazione della regola aberrante del Paese di primo sbarco".

"L'Europa ha bisogno di coraggio, di ottimismo, di un nuovo inizio", ha detto il capogruppo del Partito popolare europeo, Manfred Weber, dopo il discorso del presidente della Commissione europea. "Oggi si tratta dell'auto affermazione del nostro continente - ha aggiunto -, dobbiamo difendere il modo di vita europeo in un mondo in rapido cambiamento". Weber ha quindi nuovamente ribadito ancora una volta la necessità di "sospendere i negoziati di adesione della Turchia", sottolineando: "Mi chiedo perché il Consiglio europeo e anche Juncker abbiano reagito così lentamente".

La battaglia della Ue è "lontana dall'essere finita", ha avvertito il capogruppo dell'Alde, Guy Verhofstadt. "La gente non vuole questa Europa, ma vogliono cambiarla. E' il momento di costruire l'Europa che la gente chiede", ha aggiunto. A suo parere, questo significa, tra le varie cose: "Un nuovo sistema d'asilo, una vera guardia costiera e di frontiera, un'Unione europea della difesa, un Fbi europeo, un vero governo dell'Eurozona".

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