Roma - Ci sono gli istituti in affanno e quelli pronti, chi ha già la mensa allestita e chi invece dovrà aspettare, chi attende i banchi monoposto e chi ha dovuto usare la fantasia per riorganizzare, pensando a lezioni anche in parchi e chiese, ma le scuole oggi hanno riaperto le porte a 5,6 milioni di alunni. Le lezioni sono partite infatti in 13 Regioni mentre partiranno nei prossimi giorni in altre 7, anche se in diverse località nel Lazio, in Liguria e in Sicilia la partenza è stata all'ultimo momento posticipata. E anche se in Alto Adige, a Vò nel padovano e a Mortara nel Pavese, la scuola è già iniziata il 7 settembre, quella di oggi è apparsa a tutti come la giornata del grande inizio, che ha commosso e fatto riandare con la memoria a sei mesi fa, a quel quel 5 marzo scorso quando le scuole furono chiuse in tutta Italia a causa dell'aggressività del virus - lo erano state già due settimane prima nelle più grandi regioni del Nord - e le lezioni furono sospese per poi riprendere, ma solo a distanza e non per tutti. Non sono mancate però le criticità, come i bambini genovesi costretti a usare le sedie come banchi (quelli veri arriveranno domani). Continuano poi a mancare i docenti, il personale Ata e quello delle segreterie: stando ai calcoli dei sindacati sono quasi centomila le 'cattedre vuote', un dato comunque in calo, visto che sono in corso le nomine dei supplenti in questi giorni. Alcuni genitori di bambini disabili hanno denunciato di aver riportato i figli a casa mancando l'insegnante di sostegno ma il ministero dell'Istruzione si è subito attivato tramite l'Ufficio scolastico.

Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, per inaugurare l'anno scolastico ha scelto uno dei territori più colpiti, Vo' Euganeo, una delle prime zone rosse in Italia. Qui è stato accolto da una vera e propria standing ovation e ha visitato il complesso scolastico e i nuovi spazi didattici della scuola Guido Negri. "La riapertura della scuola è una prova per la Repubblica, nessuno escluso", ha ammonito.

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, che si è commossa durante la cerimonia, ha paragonato la scuola a Ulisse e al suo lungo peregrinare: "è arrivato il momento di riportarla al centro del sistema: ci saranno difficoltà, ma le supereremo. Adesso alziamo tutti bene la testa e guardiamo avanti: Itaca è proprio là". Parole di ottimismo in mattinata erano arrivate dal premier Conte che non si è nascosto "le criticità" ma ha garantito un "monitoraggio costante" della situazione e stasera ha fatto già un primo bilancio con la titolare dell'Istruzione Azzolina, quella delle Infrastrutture Paola de Micheli e il ministro della Salute Roberto Speranza.

Intanto emergono nuovi casi di positività nelle scuole. In una elementare in provincia di Massa Carrara i bambini stamane sono rimasti in classe solo per mezz'ora: una piccola ha ricevuto l'esisto del tampone anti Covid, è risultato positivo e l'Ufficio di Igiene ha predisposto la quarantena per l'intera classe, 18 bambini, e per le tre maestre. E' andata ancora peggio all'Isis Michelangelo Buonarroti di Monfalcone (Gorizia) dove un docente è risultato positivo e ben 115 studenti, appartenenti a cinque classi dell'istituto, sono stati sottoposti, in via cautelativa, a isolamento fiduciario. Ha invece regolarmente aperto questa mattina l'istituto comprensivo Don Milani di Brandizzo, nel Torinese, nonostante un caso di positività al Coronavirus tra gli insegnanti.

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