Bruxelles - C'erano i giovani di ogni età, dai bambini delle elementari agli studenti universitari, e persino i nonni, venuti a sostenere la protesta dei loro nipoti. La 'marcia per il clima' del 21 febbraio ha riunito a Bruxelles migliaia di ragazzi da tutta Europa con un unico obiettivo: chiedere alla classe politica di agire per arrestare il cambiamento climatico. È stato il settimo giovedì consecutivo che i giovani sono scesi in piazza in tutto il Paese, ma questa volta a guidarli c'era un ospite particolare: l'attivista svedese Greta Thunberg, 16 anni, che partendo da un semplice "sciopero" davanti al parlamento svedese è arrivata a far sentire la propria voce ai potenti del mondo. Ad ascoltare le sue parole anche i rappresentanti delle istituzioni europee, dal presidente del Comitato economico e sociale, Luca Jahier, fino a quello della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker. "Le persone ci dicono sempre di sperare tanto che i giovani riescano a salvare il mondo. Ma non possiamo, semplicemente perché non c'è abbastanza tempo per permetterci di crescere e prendere in mano la situazione", ha detto la giovane attivista, definendo "triste" il fatto che Juncker, durante il suo intervento, abbia "cambiato discorso verso altri argomenti" non concentrandosi sulla crisi climatica. Terminata la parte più istituzionale della sua visita a Bruxelles, Greta si è unita al corteo che nel pomeriggio ha attraversato la capitale belga, dov'è stata accolta come una star, fonte d'ispirazione per molti coetanei.

Insieme a lei i leader dei movimenti giovanili per il clima di Belgio, Germania e Paesi Bassi, e persone di tutte le età. "Sono qui insieme ad altri nonni per supportare i nostri nipoti", ha spiegato Ingrid Soenen, nonna di 9 nipoti, che come ogni giovedì è scesa in strada insieme alla rete 'Nonni per il clima'. Circondati dalle loro maestre c'era anche alcune classi delle elementari. "Ci hanno chiesto loro di venire. Abbiamo avuto dibattiti molto interessanti sul clima", ha detto Joy Macilray, una delle maestre presenti.

Ma per fare in modo che qualcosa cambi davvero serve partire dai piccoli gesti, come evitare di lasciar volare in cielo un palloncino. "È un problema enorme per la costa belga e francese, dove arrivano sulle spiagge centinaia di palloncini partiti dal Regno Unito", assicura Aaron Fabrice, 21 anni, che si è presentato "vestito" con i palloncini sgonfi raccolti in due settimane sulle spiagge. Greta e le altre ragazze che guidano i movimenti in Belgio (Anuna De Wever, Kyra Gantois e Adelaide Charlier) e Germania (Luisa Neubauer) si sono poi spostati a Parigi per una nuova marcia per il clima. Il 15 marzo sarà poi la volta di una mobilitazione globale. "Le cose si stanno muovendo in tutto il mondo", hanno esultato, dicendo di aver avuto anche qualche sporadico contatto in Italia.

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