Berlino - La Cdu-Csu della cancelliera tedesca Angela Merkel si è imposta con il 33% dei voti (+6,7% rispetto al 2012) nelle elezioni regionali nel Land del Nord Reno-Westfalia, roccaforte dei socialdemocratici dell'Spd e Land più popoloso della Germania. L'Spd, al contrario, ha fatto registrare un vero tracollo, ottenendo il 31,2% (-7,9% rispetto al 2012). I Liberali si sono attestati al 12,6% (+4%) e i Verdi al 6,4% (-4,9%). La Linke è fuori dal parlamento regionale col 4,9% (+2,4%).

Il principale fautore dell'importante vittoria per la Cdu è stato Armin Laschet, un “fedelissimo” della cancelliera, che ha supportato tutte le scelte di Merkel anche nel campo dell’accoglienza dei rifugiati. Nel Land del Nord Reno-Westfalia, 18 milioni di abitanti e cuore dell'industria del paese, si è ripetuto il copione delle elezioni negli altri due grandi Länder tedeschi, che si sono tenute il 26 marzo scorso nel Land della Saar (995.597 abitanti) e il 7 maggio nel Land Schleswig-Holstein (2.858.714 abitanti). Nella Saar, è stata riconfermata la presidente Annette Kamp-Karrenbauer (CDU-SPD) ai danni della socialdemocratica Anke Rehlinger. Nel Land dello Schleswig-Holstein, il presidente uscente Spd, Torsten Albig, è stato sconfitto dal candidato della Cdu, Daniel Günther.

Per i socialdemocratici si tratta quindi della terza sconfitta consecutiva nelle consultazioni regionali del 2017, ultimo test prima delle elezioni federali del prossimo 24 settembre. L’intera sinistra tedesca, oltre al crollo dell’Spd, deve fare i conti con la prima sconfitta per i Grüne (i Verdi), e con gli insuccessi della Linke, a cui il raddoppio delle preferenze in termini percentuali non è bastato per raggiungere la soglia di sbarramento del 5%. La candidata socialdemocratica nel Land, Hannelore Kraft, si è addossata tutte le responsabilità del risultato peggiore della socialdemocrazia nella storia in Nord Reno-Westfalia, cercando di proteggere la direzione del partito nazionale e il suo leader, l'ex presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.

Il risultato di queste elezioni ha inoltre cancellato dal panorama politico il Piratenpartei (Partito Pirata), che qualche anno fa fu un vero e proprio "fenomeno", in grado di spiazzare i grandi tradizionali partiti della Repubblica federale tedesca. Oggi, i Pirati escono dall'ultimo parlamentino regionale in cui erano rappresentati. Cinque anni fa presero il 7,8% in questa regione, oggi sono all'1%. Anche Alternative für Deutschland, il partito della destra populista, sta assistendo al progressivo calo del suo consenso. In Westfalia ha ottenuto un risultato sul 7%, non irrilevante quindi, ma comunque lontano dai consensi a due cifre che ha segnato al sua ascesa nel 2016.

Se si fa riferimento alla popolazione totale dei tre Länder al voto tra marzo e maggio di 21.719.827 persone, circa un quarto della popolazione totale tedesca, la tendenza dell'elettorato tedesco in vista delle elezioni politiche di settembre sembra univoca. Secondo un sondaggio sul consenso federale realizzato da Emnid per la Bild am Sonntag, l'Unione (Cdu-Csu) di Angela Merkel segna dieci punti di vantaggio, conquistando un punto rispetto all'ultimo rilevamento e balzando al 37%. L'SPD, al contrario, perde un punto e scende al 27%. Ottengono un punto in più la Linke, al 10%, e i Verdi, che salgono all'8%. Afd perde un punto e cala all'8%,

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