BRUXELLES - Un economista di Harvard membro di un governo di sinistra, che ha riportato il Portogallo sulla strada della crescita riequilibrando allo stesso tempo i conti pubblici. E il cui obiettivo è ora "generare consenso" per riformare l'eurozona. E' il profilo del neo eletto presidente dell'Eurogruppo per i prossimi due anni e mezzo, il portoghese Mario Centeno, che è riuscito ad avere la meglio sul nutrito gruppo di candidati alla successione dell'olandese Jeroen Dijsselbloem. Chiave l'appoggio della Germania, il cui ex ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble lo ha definito in passato "il Ronaldo dell'Ecofin". Soddisfatto il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, che ha appoggiato Centeno dopo aver abbandonato l'idea di candidarsi a sua volta per la famiglia socialista, secondo cui il portoghese "sarà il presidente di tutti".

Classe 1966, dopo una laurea in economia a Lisbona, un master e un dottorato ad Harvard e numerose pubblicazioni in particolare sull'economia del lavoro, Centeno ha avuto una lunga esperienza di economista alla Banca centrale portoghese dove è entrato nel 2000. Il neo presidente dell'Eurogruppo non è nuovo neanche a Bruxelles, dove è stato membro del Comitato di politica economica della Commissione Ue dal 2004 sino al 2013.

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Entrato come indipendente nel governo di coalizione di sinistra guidato dal socialista Antonio Costa come ministro dell'economia il 26 novembre 2015, la sua scommessa - che finora sembra essere stata vinta - era di riportare a crescere il Portogallo, stremato dalle misure di austerità imposte proprio dal piano di salvataggio del Paese deciso dall'Eurogruppo a fine 2011. Da allora, infatti, ha preso una serie di misure - fine dei tagli agli stipendi di pubblico e privato, taglio dell'Iva sui ristoranti e così via in una serie di misure per far aumentare consumi e domanda interna, ma senza sforare i conti - che hanno fatto salire il pil fino al 2,6% quest'anno e scendere la disoccupazione all'8,5% dai picchi di quasi 10 punti in più durante la crisi. E Bruxelles ha anche chiuso la procedura per deficit eccessivo.

Scelto come candidato dai Paesi Pse con l'ok di quelli del Ppe, con le consultazioni chiave ad Abidjian tra il premier Paolo Gentiloni, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il portoghese Costa, la strada di Centeno si è spianata in vista del voto all'Eurogruppo. Superata la bellicosità del 'falco' socialista slovacco Peter Kazimir, non c'è stata partita nemmeno con la lettone Dana Reizniece-Ozola, che nel 2014 fu contraria all'ingresso di Riga nell'eurozona, che si sono ritirati dopo il primo round di votazioni. Centeno ha quindi avuto la meglio anche sul liberale lussemburghese Pierre Gramegna al secondo voto. "Lavorerò per creare consenso" tra i ministri dell'Eurogruppo, perché "le scelte" sul futuro dell'eurozona, ha detto Centeno dopo la nomina, "devono essere costruite nel consenso". "Una svolta contro la cieca austerità", ha sottolineato il leader dell'S&D Gianni Pittella. Ufficialmente in carica dal 13 gennaio 2018, il primo appuntamento alla prova dei fatti sarà l'Eurogruppo del 22 gennaio.

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