Bruxelles - Senza un freno deciso al riscaldamento globale, in futuro l'Europa potrà subire regolarmente ondate di caldo che arriveranno a toccare punte di 55°C percepiti. A suggerirlo è uno studio guidato dal ricercatore italiano Simone Russo dell'Ispra, pubblicato dal Centro comune di Ricerca della Commissione europea su Scientific Report. Lo scenario scaturisce da un'analisi sull'interazione tra umidità e calore: le proiezioni sviluppate, a seconda di vari modelli climatici, quindi non riguardano la sola temperatura, ma anche quella percepita in base all'umidità.

Secondo i ricercatori, ondate di caldo oltre i 40°C, amplificate da un'alta umidità, potrebbero verificarsi ogni 2 anni, con seri rischi per la salute dell'uomo, soprattutto nell'Asia orientale e nella costa orientale americana. Questo è lo scenario previsto con un aumento di 2°C della temperatura globale rispetto ai livelli pre-industriali, obiettivo dell'accordo sul clima di Parigi. Ma se la febbre del pianeta continuasse a galoppare, i ricercatori stimano che, con un aumento di 4°C, potrebbero verificarsi conseguenze anche peggiori, raggiungendo con i 55°C percepiti una soglia che i ricercatori stessi considerano critica per la sopravvivenza umana.

RISCHIO MORTI PER METEO ESTREMO AUMENTA DI 50 VOLTE - A confermare le previsioni del gruppo di ricerca a guida italiano, anche i dati pubblicati in uno studio del Centro comune di ricerca della Commissione europea pubblicato sulla rivista Lancet Planetary Health. Secondo la nuova analisi, nel giro di poco più di 30 anni ondate di caldo e meteo estremo potrebbero diventare il fattore di rischio ambientale più alto per le morti premature nei paesi del Sud Europa. In particolare, l'aumento di frequenza e intensità delle ondate di calore come quelle registrate quest'anno causerebbe un aumento esponenziale di morti premature, da 2.700 del 1981-2010 a 151mila circa nel periodo 2071-2100.

Se non si prendono misure per frenare l'aumento delle temperature, affermano gli scienziati, entro la fine del secolo il cambiamento climatico potrebbe esporre ogni anno 350 milioni di europei, soprattutto nel Sud del continente, a eventi atmosferici estremi, con rischi di decesso 50 volte più alti (da 3mila a 152mila) rispetto al periodo 1981-2010.

AGOSTO 2017: CALDO RECORD - Nel frattempo, il mese di agosto è stato il terzo più caldo per l'Italia dal 1800, con un'anomalia di 2.53 gradi sopra alla media. Più caldi sono stati solo l'agosto del 2012 e del 2003, con anomalie di più 2.56 gradi e più 3.86 gradi rispettivamente. E l'estate e è stata la seconda più calda, sempre dopo quella del 2003. Lo ha reso noto il climatologo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Michele Brunetti.

Il caldo di agosto, assieme alle temperature eccezionalmente alte del mese di giugno (il secondo più caldo di sempre con un'anomalia di +3.22C) e a un luglio non eccezionale ma comunque tra i 10 più caldi di sempre, hanno portato l'estate 2017 ad essere seconda solo a quella eccezionalmente torrida del 2003 (anomalia di +2.48C quella di quest'anno contro +3.76C dell'estate 2003). Il 4 agosto inoltre è stato il giorno più caldo degli ultimi 60 anni per molte città italiane (Bologna, Forlì, Ferrara, Trieste, Perugia, Pescara e Alghero tra le stazioni a disposizione), mentre la città più calda è stata Forli' con 43°C, sempre il 4 agosto.

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