Bruxelles - Azzeramento dei dazi su alcolici, pasta e formaggi a pasta dura come Parmigiano provenienti dall'Ue, riconoscimento di 205 Dop e Igp europee, di cui 44 italiane, tra vini, formaggi, frutta e prosciutti. Sono i primi dettagli dell'accordo commerciale tra Ue e Giappone che promette di rendere l'Europa, in 15 anni, il principale partner del paese del Sol Levante per gli scambi agroalimentari, firmato a Bruxelles nelle linee generali giovedì 6 luglio.

"Abbiamo lavorato perché il settore agroalimentare fosse quello più premiato dall'accordo - dicono fonti Ue vicine al negoziato - e crediamo di aver raggiunto il risultato".

Alcuni dettagli previsti dal trattato:

  • Abolizione delle tariffe doganali su vino e vini frizzanti europei.
  • Riconoscimento da parte nipponica di 35 additivi utilizzati nell'Ue, che ridurrà i costi per i produttori che esportano in Giappone.
  • Liberalizzazione in 15 anni per i formaggi a pasta dura Ue, mentre per i formaggi a pasta molle (mozzarella, Feta, Camembert), ci sarà l'apertura di un contingente a dazio zero di 20mila tonnellate, che crescerà fino a 31mila in 15 anni.
  • Azzeramento tariffe sui prodotti agricoli trasformati (pasta, prodotti da forno, biscotti).
  • L'accesso al mercato delle carni suine fresche sarà liberalizzato in 10 anni e lo stesso vale per quelle preparate. Più lunghi i tempi per la carne di manzo, con dazi ridotti dal 38,5% al 9% in 15 anni.
  • Tra i 205 prodotti europei Dop tutelati e riconosciuti, rientrano anche Parmigiano Reggiano, Asiago, Prosecco, Aceto Balsamico di Modena, Marsala e Bufala Campana. Il capitolo sul riconoscimento per Dop e Igp prevede una clausola di ritiro di marchi registrati pre-esistenti di 5 anni per i vini e 7 per i prodotti alimentari. I dettagli restano da definire, anche perchè il processo di riconoscimento della tutela Dop e Igp prevede la possibilità di opporsi da parte di altri operatori.

 L'accordo Ue-Giappone non fa sorridere solo gli agricoltori Ue ma tutto il settore agroalimentare. "Si tratta di un accordo ambizioso che avrà un impatto positivo significativo su entrambe le economie", dicono in una nota congiunta Copa & Cogeca, FoodFrinkEurope (industria alimentare) e Celcaa (esportatori).

L’eliminazione totale dei dazi attualmente in vigore per la vendita dei vini nel paese nipponico comporterà per i produttori vitivinicoli europei un risparmio pari a 134 milioni di euro all’anno. Secondo i dati di Confartigianto, oggi il Giappone è l’ottavo mercato di riferimento in valore per l’export di vino italiano, con vendite che, nel primo trimestre 2017, hanno toccato quota 34 milioni di euro (+4,7% rispetto all’anno precedente) con circa 96.000 ettolitri di vino esportati. “Le barriere tariffarie esistenti hanno finora fortemente limitato l’accesso al mercato e pertanto ci attendiamo che le esportazioni di vino italiano in Giappone possano avere un reale trend di crescita - osserva Agrinsieme -. Anche per i formaggi a pasta dura si prospetta una riduzione del dazio”. E interessanti sono anche le concessioni del Giappone all’Europa che riguardano le carni, in particolare quelle suine.

"Il vino europeo ha finalmente gli strumenti per recuperare quote di mercato giapponese", esulta il presidente del Comité Vins Ignacio Snchez Recarte. Soddisfatto anche il presidente dell'Unione Italiana Vini Antonio Rallo che spera, "in un mercato strategico per il made in Italy, nell'eliminazione completa dei dazi sui vini imbottigliati, spumanti e sfusi all'entrata in vigore dell'accordo".

"Il sistema europeo di protezione dei prodotti a indicazione geografica è oggi sempre più accettato nel mondo" e i risultati raggiunti con il Giappone "saranno il modello per altri accordi come quello con il Messico", ha detto il commissario europeo all'agricoltura Phil Hogan parlando ai giornalisti a margine della conferenza "The Cap: have your say!". Riferendosi alle 205 Dop e Igp europee (di cui 44 italiane) che saranno protette nel mercato nipponico, Hogan ha detto: "Abbiamo cominciato con il Canada e abbiamo ottenuti risultati anche migliori con il Giappone" che su Dop e Igp "ora diventa il modello per l'accordo con il Messico e altri trattati bilaterali".

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